Decreto Ristori Bis: indennizzi anche per attività di tatuaggi e piercing
Il Decreto Ristori Bis amplia la platea di beneficiari e prevederà indennizzi anche per attività di tatuaggi e piercing costrette a chiudere.
I nuovi ristori previsti dalla bozza dell'omonimo Decreto Bis in approvazione in questi giorni includono tra le attività che riceveranno contributi a fondo perduto anche quelle di tatuaggi e piercing costrette a chiudere perché situate in zone critiche.
La specifica arriva con l'elenco dei codici ATECO allegati al decreto. In particolare nell'allegato 2 per i contributi a fondo perduto, con il codice 96.09.02 relativo ad attività di tatuaggi e piercing.
I contributi saranno gestiti come i precedenti (decreto Rilancio e primo decreto Ristori) dall’Agenzia delle Entrate che invierà i bonifici in automatico alle imprese già registrate perché già beneficiarie dei primi indennizzi. Il pagamento dovrebbe avvenire in 15 giorni.
Le aziende che invece chiederanno per la prima volta questi contributi tramite il portale dell'Agenzia delle Entrate dovranno aspettare un po’ di più, ma l’obiettivo dichiarato dal Governo è di far arrivare loro i soldi entro la fine dell’anno.
L’importo del bonus riconosciuto ai titolari di partita IVA arriverà fino ad un massimo di 150.000 euro, e sarà calcolato in base a quattro coefficienti, dal 100% al 400% rispetto alla somma già riconosciuta dall’articolo 25 del decreto Rilancio.
Il coefficente per attività di tatuaggi e piercing secondo l'allegato 2 è 200%.
La base di calcolo è costituita dall’importo già riconosciuto dal decreto Rilancio, incrementato in funzione del settore di attività dell’esercizio e delle ripercussioni economiche causate dal mini-lockdown previsto dal DPCM del 25 ottobre 2020.
Non avranno diritto al ristoro i soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 25 ottobre 2020 e quelli che hanno cessato la partita IVA alla data del 25 ottobre 2020.
Il provvedimento dispone anche una serie di aiuti fiscali e contributivi. In particolare viene cancellata la seconda rata dell’Imu nelle zone rosse, dove ci sarà anche un credito d’imposta del 60% per tre mesi sugli affitti, la sospensione delle ritenute e dei pagamenti Iva, il rinvio del secondo acconto Ires e Irap i contribuenti Isa e la sospensione dei contributi Inps sui dipendenti.
Una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il Decreto sarà operativo.