Il pasticciaccio lombardo
Quando sembrava che dal 18 maggio i tatuatori potessero riprendere a lavorare in tutta Italia, ecco spuntare il caso regione Lombardia.
È stata una vera e propria doccia fredda quella che ha colto di sorpresa tatuatori e piercer lombardi la giornata di lunedì 18 maggio. Quando sembrava, infatti, che la riapertura delle attività per la cura del corpo menzionata nell'ordinanza 547 del 17/05/2020 comprendesse anche quella di tatuaggi e piercing, online sono cominciati a comparire post che affermavano tutto il contrario. Leggendo il documento di Regione Lombardia, in effetti si scopriva che non venivano menzionati tatuatori e piercer. Certo, normalmente categorie come parrucchieri, estetisti e tatuatori vengono accorpate per semplificazione. Ma per evitare fraintendimenti di sorta, altre regioni avevano citato anche il codice ATECO (combinazione alfanumerica che identifica una ATtività ECOnomica). Nel dubbio tra la mattina e il pomeriggio del 18 sono susseguite comunicazioni di AST, ASL, Camere di Commercio e associazioni varie che hanno reso la cosa ancora più fumosa. A tutt'oggi la situazione non è chiara. Alcuni in Lombardia hanno riaperto, altri no. Restiamo in attesa di notizie ufficiali da parte della Regione che si spera arrivino a breve.
Aggiornamento ore 22.35: Secondo fonte proveniente da Regione Lombardia, l’attività di tatuaggio e piercing non essendo espressamente indicata né dal DPCM del 17/2020 né dalla OPRL 547, deve al momento ritenersi sospesa. L’ordinanza regionale produce effetti fino al 31 maggio p.v. La sospensione quindi è almeno fino a tale data.
Aggiornamento del 21.05 ore 17: nella sezione FAQ preposte alla riapertura del 18, la Regione Lombardia ha dato il via libera anche ai tatuatori.