Il Tatuaggio post Covid-19 (parte 3)
Comincia a delinearsi il futuro post Covid-19 per i tatuatori e il mondo del tatuaggio. Ecco il parere di alcuni addetti ai lavori. Oggi è la volta di Alessio Lala.
A partire dal 1° giugno 2020, se nel frattempo tutto andrà come deve andare, i tatuatori torneranno a far "ronzare" le loro macchinette. Cominciano a delinearsi quelle che saranno le linee guide per operare. Informazioni preziose si possono trovare nel corso prevenzione e controllo Covid-19 per operatori nel settore sanitario messo in piedi dalla World Health Organizations.
Proseguiamo il nostro viaggio per tentare di delineare lo scenario futuro per il mondo del tatuaggio.
Oggi è la volta di Alessio Lala.
In che modo il Covid-19 ha impattato sulla tua vita e sul tuo lavoro?
L'insorgenza del virus ritengo sia stato un brutto colpo per tutti. Non soltanto per chi come me lavora nel mondo del tatuaggio, ma per tutto il popolo italiano. Per quanto riguarda il mio settore, io come tanti altri sono stato colpiti da uno stop improvviso dell’attività. Tanti progetti e appuntamenti di lavoro sono stati posticipati a una data ancora destinarsi. Nonostante ci sia stato chiesto di rimanere a casa come è giusto che sia per sconfiggere questa guerra, personalmente non ho tralasciato il mio lavoro, anzi. Sto utilizzando questo tempo per migliorare le mie conoscenze tecniche e artistiche. Ovviamente mi tengo sempre in contatto con i miei clienti per restare vicini, anche se lontani. Ho ripreso a dipingere, cosa che non facevo da tempo, sto dedicando tempo alla mia arte, una cosa che consiglierei a tutti.
Sei ottimista per quanto riguarda la ripresa?
A questa domanda risponderei mettendo in evidenza il significato della parola “ripresa” tratta dall’Enciclopedia Treccani: “L’incremento dell’attività economica di un settore o di tutto un sistema economico che succede a una fase di ristagno o di depressione...”. A mia volta pongo quindi una domanda: il nostro Paese sarà in grado di rialzarsi a dovere? Per me questa ripresa attualmente rimane un’utopia, ma spero che grazie alla forza del popolo italiano una rinascita ci sarà, una con la R maiuscola.
Quali saranno le problematiche che dovranno affrontare i tatuatori nel mondo post Covid-19?
Le problematiche introdotte da questo virus saranno molteplici. Ci troveremmo ad affrontare il nostro lavoro diversamente da come siamo stati abituati sino ad ora. La gestione degli appuntamenti, la clientela, l’esecuzione di un tatuaggio, la sanificazione dei locali e una maggiore attenzione alla sterilizzazione di tutto il materiale. La ripresa non sarà facile, il materiale che utilizziamo per lo svolgimento del nostro lavoro sarà più difficile da trovare, in quanto donato completamente alla sanità pubblica. Penso a guanti e mascherine. Potremmo trovarci a che fare con persone che avranno paura di tatuarsi, con la conseguente perdita di clientela. Ma sono sicuro che ben presto questa paura sparirà e tutto tornerà alla normalità. Potremmo accogliere di nuovo i nostri clienti e farli sentire a casa come è sempre stato. Starà al tatuatore, nonostante le norme che tutti dovremmo seguire e rispettare, far sì che il cliente abbia lo stesso trattamento, che sia soddisfatto del nostro lavoro, per regalargli sempre quel sorriso che oggi come mai ci rende più forti.
Le misure per la tutela del lavoro e delle aziende prese dal Governo, aiuteranno anche i tatuatori?
Le parole che ascoltiamo tutti i giorni, che si diffondono attraverso le nostre televisioni, sono molte e a volte piuttosto discordanti. Posso dire che la verità sta nel mezzo, ma ad oggi la nostra verità la sa solo il Governo e i suoi collaboratori. Il tatuatore rientra spesso nelle categorie citate dal nostro Presidente del Consiglio: liberi professionisti, artigiani e via dicendo. Ma la verità si saprà solo alla fine di tutto questo, sperando che gli aiuti che ci hanno promesso a parole diventino concreti. Il tatuatore è un lavoratore come tutti gli altri, dietro di esso c'è una storia, come per un dipendente statale, un commerciante e tante altre categorie che non sto qui a citare. Lo affermo con la speranza che noi tutti saremo presi in considerazione allo stesso modo.
Il lockdown ha favorito il ritorno al tatuaggio fatto in casa? Se sì, quanto durerà questo deprecabile fenomeno peraltro già presente prima dell’emergenza?
In questo speciale momento storico che stiamo vivendo sarebbe da incoscienti lavorare a casa. I tatuatori abusivi sono una piaga che ha ripercussioni giornaliere sul nostro mestiere, un fenomeno che forse non cesserà mai, data l'ignoranza diffusa nel credere di essere furbi andando a "giocare" con la pelle altrui. Nonostante ciò, penso che questo virus abbia toccato la coscienza e l'umanità delle persone, quindi non ritengo che ci siano molti irresponsabili che continuano a tatuare abusivamente a casa.
Come si dovranno organizzare prossimamente i tatuatori?
Come già detto in precedenza, i cambiamenti saranno molteplici e il ritorno alla vita quotidiana non sarà diverso e sarà non facile per ognuno. Penso che la cosa che toccherà caratterizzerà maggiormente il nostro settore sarà la regola di dover mantenere una distanza di sicurezza lecita per far sì che lavoratore e cliente siano in estrema sicurezza. Ci vorrà un po' di tempo per abituarci a cambiare le nostre metodologie di lavoro, ma ne varrà la pena per poi poter anche solo riabbracciare un nostro caro o un nostro amico come siamo sempre stati abituati a fare.
Cosa si dovranno aspettare gli appassionati del tatuaggio?
Il mondo del tatuaggio non cambierà totalmente per un virus. Gli appassionati, i clienti, dovranno solo aspettarsi una ripresa con qualche difficoltà, visto che ci saranno norme igienico-sanitarie maggiori da rispettare. Il livello artistico rimarrà immutato. I miei clienti mi contattano spesso perché non vedono l'ora di tornare a tatuarsi e questo fa capire che la voglia e la passione non sono cessate… Come si dice, l'attesa aumenta il desiderio.
Che ne sarà delle convention?
L'argomento convention rimane un po' più complicato, in quanto a oggi i luoghi di affollamento sono sconsigliati e le loro aperture posticipate a chissà quando. Alle convention di solito interviene molta gente, appassionati e curiosi affascinati dalla nostra arte. A oggi non possiamo stabilire che ne sarà o quando verranno svolte nuovamente. Sicuramente gli organizzatori provvederanno a effettuare maggiori controlli di sanificazione dei luoghi di svolgimento e del rispetto delle norme da seguire. Arriverà il giorno che tutti noi tatuatori potremmo rincontrarci per mostrare il meglio di noi stessi e per confrontare le nostre tecniche. Spero quel giorno sia vicino, non bisogna smettere di sperare.