Al bando i colori per i tatuaggi? Ecco i chiarimenti sulle nuove norme UE

17 Dicembre 2021
Il Tatuaggio Magazine

In arrivo il 04 gennaio 2022 un nuovo regolamento sull'uso dei pigmenti per tatuaggi. Cerchiamo di chiarire l'intricata situazione con Ruggiero Porcella, titolare del brand Panthera Ink, unico produttore italiano di pigmenti per tatuaggi.

Con l’entrata in vigore dal 04 gennaio 2022 del nuovo regolamento europeo denominato REACH (registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche), si andrà a modificare l’allegato XVII del regolamento (CE) n.1907/2006 per quanto concerne le sostanze contenute negli inchiostri per tatuaggi e per trucco semi-permanente.
I colori spariranno? No, ci sono già nuove linee pronte per essere messe in commercio. Solo un paio di pigmenti sono a rischio, il Blue 15.3 e il Green 7, ma si ha tempo fino al 2023 per trovare alternative a norma. Chi tatuerà usando i colori che ha utilizzato fino ad oggi non potrà più farlo e nel caso andrà incontro a sanzioni? Purtroppo sì.

Si è scritto un po’ di tutto in questi giorni riguardo al REACH.
Ruggiero Porcella: I social media non hanno certo aiutato a chiarire la situazione. Tutti si sono sentiti in dovere di dire la loro con il risultato di generare molta confusione.

Cerchiamo allora di chiarire la cosa: nella nuova normativa in vigore dal 04 gennaio 2022 i colori che conterranno alcune sostanze indicate come irritanti o pericolose, risultano messi al bando, quindi fuori legge. Qual è la tua visione della situazione?
R.P.: Come Panthera Ink è da almeno 8 mesi che stiamo conducendo studi di ricerca e sviluppo su prodotti che siano a norma della nuova legge. Abbiamo studiato in maniera approfondita il nuovo regolamento EU con tecnici e consulenti ad hoc. Si è scritto molto dell’alcol isopropilico… La norma non parla in specifico dell’alcol isopropilico, usato negli inchiostri come conservante e per mantenere sterile il prodotto. La norma si sofferma sull’aspetto dell’irritabilità cutanea ed oculare che l’alcol isopropilico può causare. Secondo la nuova legge non si potranno più utilizzare un nutrito numero di conservanti e sostanze che hanno determinati gradi di irritabilità. Per questo trovare un conservante valido al pari dell’alcol, sin dall’inizio è risultato molto complicato. Quando si vanno a guardare le schede di sicurezza del conservante da utilizzare, si notano sempre dei gradi di irritabilità abbastanza alti. C’è bisogno quindi di fare a monte una cernita di conservanti che si possono utilizzare, trovando quello che si presta meglio. I test sui conservanti necessitano di periodi abbastanza lunghi, si parla di diversi mesi. Se scopri che il conservante che stai cercando di usare non va bene, bisogna ricominciare da capo. Il problema che abbiamo noi ora è solo di tempistiche. Approntare tutto in un breve lasso di tempo - sei o sette mesi nel nostro settore sono nulla - è davvero complicato.

Ma del REACH è da più di un anno che se ne parla…
R.P.: Sì, è vero. Ma un anno tra test, analisi, festività e quant’altro, passa in fretta. Noi abbiamo già la nuova formulazione a norma e commercializzeremo le due nuove linee di colori intorno al 10-12 gennaio 2022. Prima non si è potuto fare, perché tra test e Covid, si sono accumulati ritardi.

Quindi due nuove linee di colori. A parte i componenti, cosa altro ci sarà di diverso?
R.P.: Tutta la linea Panthera Ink è stata rivista. I nuovi componenti che abbiamo utilizzato, gli stessi che sono rintracciabili nei prodotti bio, sono molto delicati e costosi. Di conseguenza i prezzi dei colori aumenteranno. Inoltre con le nuove sostanze utilizzate, meno irritanti, il cliente dovrebbe sentire meno dolore e avere meno arrossamenti cutanei.

Che mi dici invece del Green 7 e del Blue 15.3?
R.P.: Il problema più grosso è quello che si verificherà dal 2023, quando i pigmenti Green 7 e Blue 15.3 saranno vietati. Una cosa è trovare il sostituto di un conservante, l’altra di un pigmento che lavori bene come i precedenti: per osservare come si comporta sotto la pelle ci vogliono almeno due o tre anni.

Riassumendo, dal 4 gennaio i tatuatori non potranno più usare i colori che attualmente usano?
R.P.: Sì, sarà così. Qualsiasi colore che hanno in studio, di qualsiasi azienda che rechi sull’etichetta degli ingredienti il componente isopropilico o isopropanolo, non potrà essere più utilizzato. Ma il REACH parla anche di etichettatura ambientale. Se dovessero arrivare i controlli dei NAS sono guai. Già con l’etichettatura ambientale (materiale, riciclo, ecc.) non a norma si è fregati. Poi c’è l’etichettatura in italiano. Infine se tra gli ingredienti c’è l’alcol isopropilico...

Insomma, c’è il rischio del blocco dell’attività di tatuatore se non ci si adegua.
R.P.: Sì. Le istituzioni in questi giorni si stanno muovendo per capire il da farsi. E tra le altre cose, non si parla solo di colori per tatuaggi ma anche di quelli per il trucco semi-permanente.

E gli altri produttori che fanno?
R.P.: Non so come si stiano comportando gli altri, ma credo che alcuni si stiano adeguando di conseguenza.

Se un tatuatore volesse capirne di più sulla nuova legislazione?
R.P.: Purtroppo la cosa è talmente complessa, sia a livello di legislazione, sia di chimica, che spiegare a chi non ha gli strumenti giusti per comprendere diventa difficilissimo. Io stesso all’inizio per capire bene ho dovuto avvalermi di consulenze continue di esperti in chimica. Solo un produttore o i NAS hanno modo di verificare la bontà del prodotto. Poi succedono anche cose bizzarre che mostrano come questo nuovo regolamento abbia delle falle.

Tipo?
R.P.: L’altro giorno mi ha scritto un produttore il quale mi ha comunicato di aver approntato dei colori a norma REACH. Effettivamente dopo aver controllato, era proprio così. Ma nella scheda di sicurezza abbiamo notato che il pigmento del suo prodotto rilasciava piccole quantità di formaldeide. Allora gli ho scritto chiedendogli se lui si sarebbe tatuato con un colore che rilascia formaldeide. La sua risposta è stata che se per il REACH era ok, allora per lui non c’era nessun problema. Ecco, noi da quel punto di vista abbiamo fatto le cose per bene, quindi nessun rischio a tale proposito.

Si è scritto di fantomatiche reazioni avverse ai colori…
R.P.: No, quella è una fake news e l’alcol non c’entra nulla. Gli unici problemi si hanno da sempre con prodotti non sterilizzati, oppure extra CE che provocano infezioni o cheloidi.

Per scaricare la nuova normativa cliccate qui: https://www.mediafire.com/file/yodxe6wxs2k1pyn/Regolamento_UE_2020_2081_del_141220.pdf/file

 

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